Quasi 47 milioni di americani sono esposti a rischi per la salute derivanti dalle infrastrutture per i combustibili fossili

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Quasi 47 milioni di americani sono esposti a rischi per la salute derivanti dalle infrastrutture per i combustibili fossili

Un nuovo studio rivela che circa 47 milioni di americani – il 14,1% della popolazione statunitense – vivono nel raggio di un miglio da infrastrutture per i combustibili fossili, sollevando preoccupazioni sui potenziali rischi per la salute. La ricerca, pubblicata su Environmental Research Letters, evidenzia la diffusa esposizione agli inquinanti lungo l’intera catena di approvvigionamento dei combustibili fossili, dall’estrazione all’uso finale.

La portata nascosta delle infrastrutture per i combustibili fossili

Per decenni, la consapevolezza pubblica dei rischi legati ai combustibili fossili si è concentrata su elementi visibili come le piattaforme petrolifere e le centrali elettriche. Tuttavia, il quadro completo comprende una vasta rete di raffinerie, impianti di stoccaggio e snodi di trasporto spesso trascurati. Questo studio suddivide l’esposizione in cinque fasi: estrazione, trasporto, raffinazione, stoccaggio e impianti di utilizzo finale.

I ricercatori hanno scoperto che quasi 21 milioni di persone vivono vicino alle centrali elettriche (uso finale), mentre oltre 20 milioni risiedono vicino ai pozzi di petrolio e gas (estrazione). Gli impianti di stoccaggio, compresi lo stoccaggio sotterraneo del gas e i terminali petroliferi, mettono a rischio oltre 6 milioni di residenti. Molte comunità sono esposte a più tipi di infrastrutture, il che significa che il numero totale di individui colpiti è superiore alla somma di ciascuna fase.

Esposizione sproporzionata e ingiustizia ambientale

Lo studio conferma una cruda realtà: l’esposizione alle infrastrutture per i combustibili fossili non è equamente distribuita. Le comunità prevalentemente non bianche sopportano un peso sproporzionato, in linea con la ricerca esistente sull’ingiustizia ambientale. Anche le aree urbane sono più esposte, con quasi il 90% della popolazione colpita che vive nelle città.

Questa disparità sottolinea la necessità di interventi mirati. I ricercatori suggeriscono che i politici nelle aree urbane potrebbero ottenere il massimo impatto concentrandosi sugli impianti di stoccaggio, che comportano una maggiore densità di residenti per struttura rispetto ai siti di estrazione.

Nuovi dati, nuove informazioni

I risultati dello studio sono stati resi possibili dal lancio del database Energy Infrastructure Exposure Intensity and Equity Indices (EI3) per la salute pubblica nel 2024. Questo database unico nel suo genere centralizza i dati disponibili al pubblico sulle infrastrutture dei combustibili fossili, precedentemente sparsi in varie agenzie e giurisdizioni. Il team ha reso il set di dati accessibile su Harvard Dataverse, rimuovendo gli ostacoli alla ricerca e alla definizione delle politiche.

Pericoli non caratterizzati e ricerca futura

Lo studio identifica lacune critiche nella conoscenza riguardo ai rischi imposti dalle infrastrutture della catena di fornitura intermedia. Mentre la ricerca conferma i rischi per la salute vicino agli impianti di estrazione e di utilizzo finale (compresi esiti avversi alla nascita e asma), gli effetti del vivere vicino a raffinerie, impianti di stoccaggio e snodi di trasporto rimangono in gran parte sconosciuti.

I ricercatori sottolineano la necessità di caratterizzare questi rischi e identificare le popolazioni vulnerabili. Gli studi futuri dovrebbero monitorare l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, del rumore e della luce vicino alle strutture, sfruttando set di dati come le richieste di risarcimento Medicaid e i pianificatori di gravidanza per valutare gli impatti sulla salute.

Implicazioni politiche

Lo studio mette in discussione il presupposto che i processi legati ai combustibili fossili siano adeguatamente regolamentati. In molte regioni, le strutture operano con restrizioni di zonizzazione minime, consentendo loro di essere costruite in prossimità di case e scuole. I risultati richiedono normative più severe, un’equa ubicazione delle nuove infrastrutture e interventi mirati per proteggere le comunità vulnerabili.

La ricerca sottolinea un messaggio fondamentale: i rischi per la salute derivanti dai combustibili fossili si estendono ben oltre l’inquinamento visibile. Affrontare questi rischi richiede dati completi, ricerche rigorose e un impegno per la giustizia ambientale